DIARIO DI UN'EQUILIBRISTA..DELLA PMA

mercoledì 23 luglio 2014

PRIMA ECO, NUOVE EMOZIONI

Ho fatto la prima ecografia ostetrica della mia vita lo scorso 17 luglio, una giornata che difficimente potrò dimenticare...e'stata, infatti, una delle più emozionanti vissute finora.
Appena arrivata in reparto la prima cosa che ho fatto è stata salutare tutte le infermiere e la dottoressa..con il sorriso, finalmente..e la gioia a riempirmi il cuore.
Le ho abbracciate forte una per una..e poi ho sono saltata addosso anche a lui, al mio ginecologo, che in questi ultimi due anni e mezzo mi ha seguita  passo dopo passo in  questa  difficile ricerca della gravidanza.
Avevo sognato tanto questi momenti.. di felicità e condivisione con tutte le splendide persone che ho avuto la fortuna di incontrare sulla mia strada in questi anni e che mi hanno  sempre sostenuta ed aiutata.Che hanno semplicemente reso possibile il fatto che potessi leggere, un giorno, il valore positivo delle beta stampato su un foglio.
E poi c'è stato quell'istante..l'attimo in cui per la prima volta ho visto il mio embrioncino, dotato di un minuscolo e forte cuore pulsante, dentro di me.
E'stata confermata la gravidanza singola, nonostante prima dell'eco mi avessero detto di nutrire qualche dubbio sul fatto che forse avrebbero potuto essere anche due..
Non riuscivo a distogliere lo sguardo dalle immagini di quell'ecografia..davvero mi è sembrata la cosa più bella ed incredibile che avessi mai visto.E' più la osservavo e più stentavo a credere che fosse proprio la mia..
Ho lasciato il centro con la promessa di aggiornarli sugli sviluppi, mi auguro pienamente positivi, della gravidanza..e un po' di malinconia.E'stato, in effetti, un distacco non da poco, un passaggio difficile da affrontare.
Passare ad un altro status, ad una gestione di me stessa sotto un profilo completamente nuovo e al quale faccio fatica ad abituarmi.
Sono tornata dal mio vecchio ginecologo, che, mentre tentavo di spiegargli in breve il mio percorso, le problematiche ed eventuali fattori di rischio, ha scansato dalla scrivania tutta la documentazione della PMA, intimandomi di lasciarmi alle spalle tutto il passato e vivermi quello che verrà tranquillamente ora che l'obbiettivo è stato raggiunto.
In linea di principio il ragionamento è anche giusto, ma come si può dimenticare tutta la sofferenza patita in un battito di ciglia?Le difficoltà attraverso cui sono riuscita a custodire ora questa vita nella mia pancia?
No, non si può fare. E se mi fa stare più serena effettuare qualche eco o esame in più credo debba essere un'esigenza compresa ed assecondata vista la situazione.. e non giudicata semplice ansia eccessiva.
La paura viene sedata solo dalle conferme.Conferme che spero di conquistare settimana dopo settimana, controllo dopo controllo.
Vorrei che volassero questi giorni..sembrano infiniti.A farmi compagnia  una forte nausea e vomito iniziati alla sesta settimana e che mi impediscono di alimentarmi in modo equilibrato...e una grande stanchezza.
Il mio corpo a volte mi sembra pesantissimo, ma spesso la mia anima vola, leggera verso l'alto,in puri attimi di stupore infinito.
Attorno a me una prudente soddisfazione, da parte delle pochissime persone che sanno della nostra infertilità e ora della gravidanza.
Ne parliamo poco, anche io e Lui , quasi ad aver timore di portare sfortuna, di rovinarne la magia.
Tutto scorre come al solito, ma lo vedo, nel suo sguardo, una luce diversa, luminosa, una risata che si prolunga più di prima, una tenerezza lievissima che emerge nei momenti in cui probabilmente la fiducia nel futuro, le immagini del sogno realizzato sono difficili da contenere dietro la corazza della razionalità.
Non so cosa succederà, se tutto andrà come deve andare..aspetto ancora,la prossima ecografia tra due settimane..e intanto prego, sorrido, fantastico, a volte mi faccio prendere da ogni genere di dubbi e paure.
E soprattutto cerco di adattarmi a questo grosso cambiamento.
Il cambiamento del corpo, quello emotivo, di un sentiero diverso da quello che sono stata abituata a percorrere per tanto, troppo tempo.

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